Padackles Forum - Jensen&Jared: Love is in the Air

Frasi&citazioni letterarie, parole poeticissime che fan palpitare il core

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ladyally209
icon12  view post Posted on 27/7/2008, 12:53




Frasi e citazioni letterarie



Non so voi, ma io senza la letteratura non so vivere :rotfl: Perciò sarebbe carino radunare qui tutte le citazioni, frasi ecc. che abbiamo letto e ci hanno colpito.

Vaghe stelle dell’Orsa, io non credea
Tornare ancor per uso a contemplarvi
Sul paterno giardino scintillanti,
E ragionar con voi dalle finestre
Di questo albergo ove abitai fanciullo,
E delle gioie mie vidi la fine.
Quante immagini un tempo, e quante fole
Creommi nel pensier l’aspetto vostro
E delle luci a voi compagne! allora
Che, tacito, seduto in verde zolla,
Delle sere io solea passar gran parte
Mirando il cielo, ed ascoltando il canto
Della rana rimota alla campagna!
E la lucciola errava appo le siepi
E in su l’aiuole, susurrando al vento
I viali odorati, ed i cipressi
Là nella selva; e sotto al patrio tetto
Sonavan voci alterne, e le tranquille
Opre de’ servi. E che pensieri immensi,
Che dolci sogni mi spirò la vista
Di quel lontano mar, quei monti azzurri,
Che di qua scopro, e che varcare un giorno
Io mi pensava, arcani mondi, arcana
Felicità fingendo al viver mio!
Ignaro del mio fato, e quante volte
Questa mia vita dolorosa e nuda
Volentier con la morte avrei cangiato.
(Giacomo Leopardi, Le ricordanze)



Credo che quest'uomo sia :wub: come posso esprimere a parole quello che è? Ah :wub:
Ok, l'ultima poi basta :rotfl:


Poi mi rivolsi a loro e parla' io,
e cominciai: "Francesca, i tuoi martìri
a lagrimar mi fanno tristo e pio. 117

Ma dimmi: al tempo d'i dolci sospiri,
a che e come concedette amore
che conosceste i dubbiosi disiri?". 120

E quella a me: "Nessun maggior dolore
che ricordarsi del tempo felice
ne la miseria; e ciò sa 'l tuo dottore. 123

Ma s'a conoscer la prima radice
del nostro amor tu hai cotanto affetto,
dirò come colui che piange e dice. 126

Noi leggiavamo un giorno per diletto
di Lancialotto come amor lo strinse;
soli eravamo e sanza alcun sospetto. 129

Per più fïate li occhi ci sospinse
quella lettura, e scolorocci il viso;

ma solo un punto fu quel che ci vinse. 132

Quando leggemmo il disïato riso
esser basciato da cotanto amante,
questi, che mai da me non fia diviso
, 135

la bocca mi basciò tutto tremante.
Galeotto fu 'l libro e chi lo scrisse:
quel giorno più non vi leggemmo avante
". 138

Mentre che l'uno spirto questo disse,
l'altro piangëa; sì che di pietade
io venni men così com'io morisse.
141

E caddi come corpo morto cade.
(Dante, Inferno, V canto)



Sì, wubbo come non mai ahahahah Ah Dante :wub:
 
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Mrs Holloway
view post Posted on 27/7/2008, 13:43




Oooooooooooh che bell'idea che hai avuto! :wub:
Anch'io non posso vivere senza la letteratura, le poesie, i libri, (le tue ff ahahah :rotfl:)

Allora io inizio con il mio amato Neruda

T'amo

senza sapere come, ne' quando ne' da dove,
t'amo direttamente senza problemi ne' orgoglio:
cosi' ti amo perche' non so amare altrimenti
che così, in questo modo in cui non sono e non sei,
così vicino che la tua mano sul mio petto e' mia,
cos vicino che si chiudono i tuoi occhi col mio sonno.




Questa di Prevert:

Paris at night



Tre fiammiferi accesi uno per uno nella notte

Il primo per vedere il tuo viso interamente

Il secondo per vedere i tuoi occhi

L’ultimo per vedere la tua bocca e tutta l’oscurità

per ricordarmi queste cose

mentre ti stringo fra le braccia




E chiudo con una citazione dal De amicitia di Cicerone :wub:

"Se un uomo salisse in cielo e contemplasse la natura dell'universo e la bellezza degli astri, la meraviglia di tale visione non gli darebbe la gioia più intensa, come dovrebbe, ma quasi un dispiacere, perché non avrebbe nessuno cui comunicarla."

 
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ladyally209
view post Posted on 27/7/2008, 13:49




ohhhhhhhhhhhhhhhhhhhhh :wub: :wub: :wub: :wub: :wub: mi hai stesa con Ciceroneeeee!!!!!! è quello che dico sempre io :wub: :wub:
 
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ladyally209
view post Posted on 5/8/2008, 11:46




:shock: :shock: :shock: :shock: :shock: :shock:
image

Con anche la correzione :shock: oh :cry: oh giove :cry: ohhhhhhhhhhhhhhhhhhhh :cry:
 
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Mrs Holloway
view post Posted on 5/8/2008, 12:18




Oooohhhhhhhhhhhh :cry:
Grazie amore :wub: dopo aver letto certe cose, ora si che mi sento meglio :rotfl:
 
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ladyally209
view post Posted on 14/8/2008, 14:16




Questa della Dickinson mi piace molto :blush:

You love me - you are sure -
I shall not fear mistake -
I shall not cheated wake -
Some grinning morn -
To find the Sunrise left -
And Orchards - unbereft -
And Dollie - gone!

I need not start - you're sure -
That night will never be -
When frightened - home to Thee I run -
To find the windows dark -
And no more Dollie - mark -
Quite none?

Be sure you're sure - you know -
I'll bear it better now -
If you'll just tell me so -
Than when - a little dull Balm grown -
Over this pain of mine -
You sting - again!




Mi ami - sei sicura -
Non devo temere errore -
Non mi sveglierò ingannata -
Qualche ghignante mattino -
Per trovare l'Alba rimasta -
E i Frutteti - intatti -
E Dollie - partita!

Non devo palpitare - sei sicura -
Quella notte non verrà mai -
Che spaventata - correrò da casa a Te -
Per trovare le finestre buie -
E non più di Dollie - traccia -
Davvero nessuna?

Assicurati di esserne sicura - lo sai -
Lo sopporterò meglio ora -
Se proprio ciò mi dirai -
Di quando - un insulso Balsamo cresciuto -
Sopra questa mia pena -
Tu pungerai - di nuovo!



non mi piace tantissimo questa traduzione però :rotfl:
 
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Mrs Holloway
view post Posted on 14/8/2008, 14:45




Aaaaah :wub: :wub: :wub: la Dickinson :wub: (si la traduzione :rotfl: )
Allora io non posso che postare questa:


Shall I compare thee-Shakesperare

Shall I compare thee to a summer’s day?
Thou art more lovely and more temperate:
Rough winds do shake the darling buds of May,
And summer’s lease hath all too short a date:
Sometime too hot the eye of heaven shines,
And often is his gold complexion dimm’d;
And every fair from fair sometime declines,
By chance, or nature’s changing course untrimm’d;
But thy eternal summer shall not fade,
Nor lose possession of that fair thou ow’st,
Nor shall death brag thou wander’st in his shade,
When in eternal lines to time thou grow’st;
So long as men can breathe, or eyes can see,
So long lives this, and this gives life to thee.

Posso paragonarti ad un giorno d’estate?
Tu sei più incantevole e più mite.
Violenti venti scuotono i boccioli di maggio,
e il tempo dell’estate è breve.
A volte il sole splende troppo
e spesso è oscurato dalle nuvole;
e tutto finisce o si declina,
per caso o per il naturale svolgimento delle cose;
ma la tua eterna estate non svanirà
ne tu perderai possesso della tua bellezza;
ne la morte ti potrà intrappolare nella sua ombra
perché tu in questi versi eterni rimarrai sempre bella.
Finché l’uomo respirerà e riuscirà a vedere
Tanto a lungo tu vivrai.


:wub: :wub: :wub: :wub: :wub:
 
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Bliss
view post Posted on 15/8/2008, 08:05




"L'intelletto è per sua natura una forma di esagerazione e distrugge l'armonia di qualsiasi volto. Appena uno si mette a pensare, diventa tutto naso o tutta fronte, o qualche cosa di orribile. Guarda gli uomini che hanno avuto successo in una qualsiasi delle professioni dotte. Non fanno perfettamente schifo? Eccetto che nella Chiesa, naturalmente; ma nella Chiesa non pensano. A ottant'anni un vescovo continua a dire quello che gli hanno insegnato a dire quando ne aveva diciotto, e naturalmente ne deriva che mantiene un aspetto assolutamente delizioso."

Il ritratto di Dorian Gray - O. Wilde

:wub:
 
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Mrs Holloway
view post Posted on 16/8/2008, 12:03




Wildeeeeeeeeeeee *___________________*
 
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ladyally209
view post Posted on 16/8/2008, 12:52




:wub: :wub: :wub:
un pezzo scelto proprio a caso eh? ;)

ecco,in un momento di puro masochismo:

Il piccolo principe


Capitolo XX
"Ma capito' che il piccolo principe avendo camminato a lungo attraverso le sabbie, le rocce e le nevi, scoperse alla fine una strada. E tutte le strade portavano verso gli uomini.
"Buon giorno", disse.
Era un giardino fiorito di rose.
"Buon giorno", dissero le rose.
Il piccolo principe le guardo'.
Assomigliavano tutte al suo fiore.
"Chi siete?" domando' loro stupefatto il piccolo principe.
"Siamo delle rose", dissero le rose.
"Ah!" fece il piccolo principe.
E si senti' molto infelice. Il suo fiore gli aveva raccontato che era il solo della sua specie in tutto l'universo. Ed ecco che ce n'erano cinquemila, tutte simili, in un solo giardino.
"Sarebbe molto contrariato", si disse, "se vedesse questo... Farebbe del gran tossire e fingerebbe di morire per sfuggire al ridicolo. Ed io dovrei far mostra di curarlo, perche' se no, per umiliarmi, si lascerebbe veramente morire..."
E si disse ancora: "Mi credevo ricco di un fiore unico al mondo, e non possiedo che una qualsiasi rosa. Lei e i miei tre vulcani che mi arrivano alle ginocchia, e di cui l'uno, forse, e' spento per sempre, non fanno di me un principe molto importante...".
E, seduto nell'erba, piangeva. "

Caitolo XXI
In quel momento apparve la volpe.
"Buon giorno", disse la volpe.
"Buon giorno", rispose gentilmente il piccolo principe, voltandosi: ma non vide nessuno.
"Sono qui", disse la voce, "sotto al melo..."
"Chi sei?" domando' il piccolo principe, "sei molto carino..."
"Sono una volpe", disse la volpe.
"Vieni a giocare con me", le propose il piccolo principe, sono cosi' triste..."
"Non posso giocare con te", disse la volpe, "non sono addomestica".
"Ah! scusa", fece il piccolo principe.
Ma dopo un momento di riflessione soggiunse:
"Che cosa vuol dire <addomesticare>?"
"Non sei di queste parti, tu", disse la volpe, "che cosa cerchi?"
"Cerco gli uomini", disse il piccolo principe.
"Che cosa vuol dire <addomesticare>?"
"Gli uomini" disse la volpe, "hanno dei fucili e cacciano. E' molto noioso! Allevano anche delle galline. E' il loro solo interesse. Tu cerchi delle galline?"
"No", disse il piccolo principe. "Cerco degli amici. Che cosa vuol dire "<addomesticare>?"
"E' una cosa da molto dimenticata. Vuol dire <creare dei legami>..."
"Creare dei legami?"
"Certo", disse la volpe. "Tu, fino ad ora, per me, non sei che un ragazzino uguale a centomila ragazzini. E non ho bisogno di te. E neppure tu hai bisogno di me. Io non sono per te che una volpe uguale a centomila volpi. Ma se tu mi addomestichi, noi avremo bisogno l'uno dell'altro. Tu sarai per me unico al mondo, e io saro' per te unica al mondo".
"Comincio a capire" disse il piccolo principe. "C'e' un fiore... credo che mi abbia addomesticato..."
"E' possibile", disse la volpe. "Capita di tutto sulla Terra..."
"Oh! non e' sulla Terra", disse il piccolo principe.
La volpe sembro' perplessa:
"Su un altro pianeta?"
"Si".

"Ci sono dei cacciatori su questo pianeta?"
"No".
"Questo mi interessa. E delle galline?"
"No".
"Non c'e' niente di perfetto", sospiro' la volpe. Ma la volpe ritorno' alla sua idea:
"La mia vita e' monotona. Io do la caccia alle galline, e gli uomini danno la caccia a me. Tutte le galline si assomigliano, e tutti gli uomini si assomigliano. E io mi annoio percio'. Ma se tu mi addomestichi, la mia vita sara' illuminata. Conoscero' un rumore di passi che sara' diverso da tutti gli altri. Gli altri passi mi fanno nascondere sotto terra. Il tuo, mi fara' uscire dalla tana, come una musica. E poi, guarda! Vedi, laggiu' in fondo, dei campi di grano? Io non mangio il pane e il grano, per me e' inutile. I campi di grano non mi ricordano nulla. E questo e' triste! Ma tu hai dei capelli color dell'oro. Allora sara' meraviglioso quando mi avrai addomesticato. Il grano, che e' dorato, mi fara' pensare a te. E amero' il rumore del vento nel grano..."
La volpe tacque e guardo' a lungo il piccolo principe:
"Per favore... addomesticami", disse.
"Volentieri", disse il piccolo principe, "ma non ho molto tempo, pero'. Ho da scoprire degli amici, e da conoscere molte cose".
"Non ci conoscono che le cose che si addomesticano", disse la volpe. "Gli uomini non hanno piu' tempo per conoscere nulla. Comprano dai mercanti le cose gia' fatte. Ma siccome non esistono mercanti di amici, gli uomini non hanno piu' amici. Se tu vuoi un amico addomesticami!"
"Che cosa bisogna fare?" domando' il piccolo principe.
"Bisogna essere molto pazienti", rispose la volpe. "In principio tu ti sederai un po' lontano da me, cosi', nell'erba. Io ti guardero' con la coda dell'occhio e tu non dirai nulla. Le parole sono una fonte di malintesi. Ma ogni giorno tu potrai sederti un po' piu' vicino..."
Il piccolo principe ritorno' l'indomani.
"Sarebbe stato meglio ritornare alla stessa ora", disse la volpe.
"Se tu vieni, per esempio, tutti i pomeriggi alle quattro, dalle tre io comincero' ad essere felice. Col passare dell'ora aumentera' la mia felicita'. Quando saranno le quattro, incomincero' ad agitarmi e ad inquietarmi; scopriro' il prezzo della felicita'! Ma se tu vieni non si sa quando, io non sapro' mai a che ora prepararmi il cuore... Ci vogliono i riti".
"Che cos'e' un rito?" disse il piccolo principe.
"Anche questa e' una cosa da tempo dimenticata", disse la volpe. "E' quello che fa un giorno diverso dagli altri giorni, un'ora dalle altre ore. C'e' un rito, per esempio, presso i miei cacciatori. Il giovedi ballano con le ragazze del villaggio. Allora il giovedi e' un giorno meraviglioso! Io mi spingo sino alla vigna. Se i cacciatori ballassero in un giorno qualsiasi, i giorni si assomiglierebbero tutti, e non avrei mai vacanza".
Cosi' il piccolo principe addomestico' la volpe.
E quando l'ora della partenza fu vicina:
"Ah!" disse la volpe, "... piangerò".
"La colpa e' tua", disse il piccolo principe, "io, non ti volevo far del male, ma tu hai voluto che ti addomesticassi..."
"E' vero", disse la volpe.
"Ma piangerai!" disse il piccolo principe.
"E' certo", disse la volpe.
"Ma allora che ci guadagni?"

"Ci guadagno", disse la volpe, "il colore del grano". (sniffffffffffffff)
Poi soggiunse:
"Va' a rivedere le rose. Capirai che la tua e' unica al mondo. Quando ritornerai a dirmi addio, ti regalero' un segreto".
Il piccolo principe se ne ando' a rivedere le rose.
"Voi non siete per niente simili alla mia rosa, voi non siete ancora niente", disse. "Nessuno vi ha addomesticato, e voi non avete addomesticato nessuno. Voi siete come era la mia volpe. Non era che una volpe uguale a centomila altre. Ma ne ho fatto il mio amico ed ora e' per me unica al mondo".
E le rose erano a disagio.
"Voi siete belle, ma siete vuote", disse ancora. "Non si puo' morire per voi. Certamente, un qualsiasi passante crederebbe che la mia rosa vi rassomigli, ma lei, lei sola, e' piu' importante di tutte voi, perche' e' lei che ho innaffiata. Perche' e' lei che ho messa sotto la campana di vetro. Perche' e' lei che ho riparata col paravento. Perche' su di lei ho uccisi i bruchi (salvo i due o tre per le farfalle). Perche' e' lei che ho ascoltato lamentarsi o vantarsi, o anche qualche volta tacere. Perche' e' la mia rosa".
E ritorno' dalla volpe.
"Addio", disse.

"Addio", disse la volpe. "Ecco il mio segreto. E' molto semplice: non si vede bene che col cuore. L'essenziale e' invisibile agli occhi".
"L'essenziale e' invisibile agli occhi", ripete' il piccolo principe, per ricordarselo.
"E' il tempo che tu hai perduto per la tua rosa che ha fatto la tua rosa cosi' importante".
"E' il tempo che ho perduto per la mia rosa..." sussurro' il piccolo principe per ricordarselo.
"Gli uomini hanno dimenticato questa verita'. Ma tu non la devi dimenticare. Tu diventi responsabile per sempre di quello che hai addomesticato. Tu sei responsabile della tua rosa..."
"Io sono responsabile della mia rosa..." ripete' il piccolo principe per ricordarselo.



ohhhhhhhhhhhhhhhhh!!!!!!!!! Come si fa???????? :cry: questo pezzo mi lascia sempre a pezzi :cry: Giove :rotfl: :hug:

 
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Mrs Holloway
view post Posted on 16/8/2008, 17:28




*_______________________________________________________________________*

Oh il piccolo principeeeeeee :cry: non dico niente lo sai :rotfl:
 
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ladyally209
view post Posted on 16/8/2008, 23:11




Lo so, è un colpo al cuore :cry:
 
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Bliss
view post Posted on 17/8/2008, 10:34




quando c'ho pianto sul Piccolo Principe **
L'ultima volta che lo lessi stavo sotto le coperte con la torcetta, faceva un freddo *___*
 
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ladyally209
view post Posted on 17/8/2008, 11:56




*__* con la torcettaaaaaaaaa!!! Ah, qul libro è veramente letale :rotfl: E c'è chi pensa che sia per bambini.. bah..

La pioggia nel pineto
Gabriele D'annunzio


Taci. Su le soglie
del bosco non odo
parole che dici
umane; ma odo
parole più nuove
che parlano gocciole e foglie
lontane.
Ascolta. Piove
dalle nuvole sparse.
Piove su le tamerici
salmastre ed arse,
piove sui pini
scagliosi ed irti,
piove su i mirti
divini,
su le ginestre fulgenti
di fiori accolti,
su i ginepri folti
di coccole aulenti,
piove su i nostri volti
silvani,
piove su le nostre mani
ignude,
su i nostri vestimenti
leggeri,
su i freschi pensieri
che l'anima schiude
novella,
su la favola bella
che ieri
t'illuse, che oggi m'illude,
o Ermione.

Odi? La pioggia cade
su la solitaria
verdura
con un crepitio che dura
e varia nell'aria secondo le fronde
più rade, men rade.
Ascolta. Risponde
al pianto il canto
delle cicale
che il pianto australe
non impaura,
né il ciel cinerino.
E il pino
ha un suono, e il mirto
altro suono, e il ginepro
altro ancora, stromenti
diversi
sotto innumerevoli dita.
E immensi
noi siam nello spirito
silvestre,
d'arborea vita viventi;
e il tuo volto ebro
è molle di pioggia
come una foglia,
e le tue chiome
auliscono come
le chiare ginestre,
o creatura terrestre
che hai nome
Ermione.

Ascolta, Ascolta. L'accordo
delle aeree cicale
a poco a poco
più sordo
si fa sotto il pianto
che cresce;
ma un canto vi si mesce
più roco
che di laggiù sale,
dall'umida ombra remota.
Più sordo e più fioco
s'allenta, si spegne.
Sola una nota
ancor trema, si spegne,
risorge, trema, si spegne.
Non s'ode su tutta la fronda
crosciare
l'argentea pioggia
che monda,
il croscio che varia
secondo la fronda
più folta, men folta.
Ascolta.
La figlia dell'aria
è muta: ma la figlia
del limo lontana,
la rana,
canta nell'ombra più fonda,
chi sa dove, chi sa dove!
E piove su le tue ciglia,
Ermione.

Piove su le tue ciglia nere
sì che par tu pianga
ma di piacere; non bianca
ma quasi fatta virente,
par da scorza tu esca.
E tutta la vita è in noi fresca
aulente,
il cuor nel petto è come pesca
intatta,
tra le palpebre gli occhi
son come polle tra l'erbe,
i denti negli alveoli
son come mandorle acerbe.
E andiam di fratta in fratta,
or congiunti or disciolti
( e il verde vigor rude
ci allaccia i melleoli
c'intrica i ginocchi)
chi sa dove, chi sa dove!
E piove su i nostri volti
silvani,
piove su le nostre mani

ignude,
su i nostri vestimenti
leggeri,
su i freschi pensieri
che l'anima schiude
novella,
su la favola bella
che ieri
m'illuse, che oggi t'illude,
o Ermione.



Che suoniiiiiiiiiiiiiiiiii :wub: :rotfl: Ah come mi piace :wub:
 
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Mrs Holloway
view post Posted on 22/12/2008, 02:42




Toglimi il pane, se vuoi,
toglimi l'aria, ma
non togliermi il tuo sorriso.
(Il tuo sorriso-Neruda)




 
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15 replies since 27/7/2008, 12:53   227 views
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